Ecco ciò che gli abbonati a X Blue possono fare: e che resta invece precluso a chi decide di non pagare l’abbonamento mensile.
- Modificare il post entro un’ora dalla pubblicazione e undo (annulla) dei tweet
- Visualizzare metà delle pubblicità
- Stuire 1.000 persone in più al giorno invece che 400
- Leggere 10.000 post invece che 1.000 (o addirittura 500 per i nuovi utenti)
- Mostrarsi con priorità nelle conversazioni e nelle ricerche degli altri utenti
- Pubblicare post da 25.000 caratteri invece che da 280, usando la formattazione del testo
- Personalizzare icona e barra di navigazione oltre che scegliere temi grafici e profilo nft
- Usufruire dell’autenticazione a due fattori con sms
- Utilizzare la tab Spazi (Spaces) con podcast, stazioni audio, live e eventi registrati e top Articoli (Articles) l’ex Notes
- Caricare video da massimo 3 ore e in full hd (massimo 8 GB) con accesso al Media Studio per la gestione
- Accedere a TweedDeck
Quanto costa X Blue (e come funziona per i creator)
I prezzi della suite aggiuntiva di funzionalità sono di poco meno di 10 euro al mese abbonandosi via web e 11 euro da app mobile. Inoltre, è già partito il programma di revenue sharing con i creator, con la distribuzione di 5 milioni di dollari nella prima tranche. Altri cambiamenti riguardano la grafica, con la modalità scura che diventerà di default con quella chiara attivabile dalle opzioni (e quella luci soffuse eliminata) e il fatto che servirà necessariamente un account per leggere i post. L’accesso alle api per sviluppatori, prima libero, costerà ora 5000 dollari al mese con la possibilità di accedere a un milione di tweet mensili e pubblicarne 300.000 al mese.
Il futuro di X: pagamenti e AI o tutta fuffa?
E ora? Cosa aspettarci dai mesi e anni a venire? Sembra che Elon Musk stia compiendo la sua personale chiusura del cerchio tornando da dove aveva iniziato, ovvero nel settore dei pagamenti online e dell’e-banking. Sua del resto è l’idea più volte ribadita di trasformare il fu Twitter in una super-app tuttofare alla stregua della cinese WeChat. La nuova amministratrice delegata, Linda Yaccarino aveva scritto che la piattaforma evolverà in uno spazio “incentrato su audio, video, messaggistica, pagamenti e servizi bancari, creando un mercato globale per idee, beni, servizi e opportunità. Il tutto alimentato dall’intelligenza artificiale“.
Sarà il tempo a dirci se si tratti solo di una ennesima mossa di marketing oppure se del piano preannunciato verrà effettivamente portato a termine qualcosa di concreto, ma come vi abbiamo raccontato il percorso è irto di ostacoli – dato che presuppone la realizzazione di un’infrastruttura tecnologica finanziaria del tutto nuova, così come di ottenere il via libera dalle autorità di regolamentazione e soprattutto di riguadagnarsi la fiducia degli utenti e degli inserzionisti ora già in buona parte fuggiti dalla piattaforma.
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di Diego Barbera www.wired.it 2023-07-31 11:45:55 ,